Csaba Györi,
scultore rumeno nato nel 1965,
ha studiato all’Accademia di Arti visive Ion Andreescu
Elabora le sue
opere utilizzando diversi materiali ( legno, pietra, acciaio) in forme che si
ispirano alle antiche divinità femminili e agli archetipi delle diverse
rappresentazioni della donna nel tentativo di ridefinirne la forma: la madre
ancestrale, la dea, la fonte di ogni bene e di ogni male.
Forme statiche o
dinamiche che possono assumere, secondo
la destinazione, dimensioni monumentali o ridotte.
Così dice di lui
Antonella Prota Giurleo, curatrice del simposio: “ Ho visto Csaba
affrontare con tranquillità e
disponibilità enormi alberi che sceglie in ragione dell’idea che ha in mente, e
trattarli con dolcezza ed autorevolezza trasformandoli in forme che,
rispettando la natura del materiale, diventano altro. Mi viene in mente,
osservandolo lavorare, ciò che scriveva Michelangelo a proposito del lavoro
dello scultore. Michelangelo sosteneva che non c’è alcuna idea elaborata da un
artista che non possa essere racchiusa in un blocco di marmo, e che quell’idea
lo scultore arriva a precisare togliendo il sovrappiù. “
Diverse le mostre personali realizzate in Romania, le
partecipazioni a mostre collettive ( Romania, Polonia, Italia, Ungheria,
Slovacchia, Austria) e a simposi di scultura ( Malesia, Polonia, Ungheria,
Slovacchia, Romania, Italia).
Nessun commento:
Posta un commento